Nel mondo del lavoro moderno, l’utilizzo di tecnologie biometriche – come le impronte digitali per il controllo degli accessi o la rilevazione delle presenze – sta diventando sempre piĂą diffuso. Tuttavia, l’uso di dati biometrici è regolato in modo molto rigido dal GDPR, il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati.

📌 Cosa dice il GDPR?

Le impronte digitali rientrano tra i dati personali sensibili, in quanto dati biometrici che identificano in modo univoco una persona. Secondo il GDPR (art. 9), il trattamento di questi dati è vietato, salvo specifiche eccezioni, tra cui:

  • Consenso esplicito dell’interessato

  • NecessitĂ  per adempiere obblighi di legge

  • Motivazioni legate alla sicurezza o alla salute

⚠️ Attenzione: il consenso, se dato nel contesto di un rapporto di lavoro, può non essere considerato valido a causa del possibile squilibrio tra datore e dipendente. Questo significa che anche se il lavoratore firma, l’azienda potrebbe comunque violare il GDPR.

❌ Rischi e Sanzioni

L’uso improprio di sistemi biometrici può comportare:

  • Sanzioni economiche elevate (fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuo)

  • Contenziosi con i dipendenti

  • Danni reputazionali

âś… Soluzioni Alternative

Esistono metodi alternativi per gestire presenze e accessi in modo pienamente conforme al GDPR, senza ricorrere all’uso di dati biometrici.

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Fonte articolo: Il Garante Privacy