GREEN PASS

Le norme in atto hanno previsto un graduale inserimento del passaporto vaccinale nelle attività quotidiane, come strumento volto ad attestare il possesso di alcuni requisiti vaccinali  da parte del suo titolare, quindi, rendere più sicuro lo svolgimento di alcune attività.

L’uso del Green Pass è stato esteso anche per i bar e ristoranti (tavoli al chiuso), convegni, parchi tematici, parchi divertimento, centri termali, sale gioco e via dicendo.

Cosa devono fare queste strutture? Come avvengono i controlli per il Green Pass?

Il Greenpass può essere acquisito tanto in forma digitale che in forma cartacea e può essere utilizzato in entrambe le versioni.

Sul sito www.dgc.gov.it sono spiegati i diversi canali e app attraverso i quali è possibile acquisire entrambe le versioni del Greenpass che può, comunque, essere acquisito attraverso lo stesso sito.

Nel caso si voglia usare la versione cartacea e si sceglie di stampare la versione integrale del certificato (formato A4), prima di usarlo – ovvero di esibirlo per la verifica – bisognerà avere l’accortezza di piegare il foglio in quattro seguendo le apposite linee tratteggiate e le istruzioni visive presenti sul certificato medesimo in modo tale che la faccia con il QR-code resti esterna e esibire ai verificatori esclusivamente questa faccia del foglio piegato in quattro.

LE NORME

Cosa è stato stabilito? Che strumento è il Green Pass?

Le norme in atto hanno previsto un graduale inserimento del passaporto vaccinale nelle attività quotidiane, come strumento volto ad attestare il possesso di alcuni requisiti vaccinali  da parte del suo titolare, quindi, rendere più sicuro lo svolgimento di alcune attività.

L’uso del Green Pass è stato esteso anche per i bar e ristoranti (tavoli al chiuso), convegni, parchi tematici, parchi divertimento, centri termali, sale gioco e via dicendo.

I CONTROLLI

Cosa devono fare queste strutture? 

Il D.P.C.M. 17.6.2021 affida l’attività di controllo: ai pubblici ufficiali, al personale addetto al servizio di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo in luoghi aperti al pubblico, ai titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi a cui è possibile accedere solo previa esibizione del Green Pass, ai vettori di mezzi di trasporto. I verificatori potranno richiedere, contestualmente all’esibizione del green pass, un documento per effettuare un necessario confronto fra le informazioni.

LE SANZIONI

Che sanzioni sono previste per chi non controlla?

Il titolare di una struttura/organizzatore sarà invece punito se non chiede al cliente il green pass all’ingresso del locale. Non è responsabile della presentazione di green pass falsi, a meno che siano palesi le incongruenze della certificazione esibita.

Le sanzioni amministrative vanno da 400 a 1000 euro.

É anche prevista la chiusura dell’esercizio se la violazione viene ripetuta per tre volte.

ISTRUZIONI PER L’USO PER  ESERCENTI E CLIENTI

    • DEVE RICHIEDERE IL GREEN PASS
    • PUÒ RICHIEDERE UN DOCUMENTO DI IDENTITÀ
    • DEVE RICHIEDERE UN DOCUMENTO DI IDENTITÀ IN CASO DI PALESE INCONGRUITÀ DEI DATI DEL GREEN PASS
    • DEVE AUTORIZZARE E DARE SPECIFICHE ISTRUZIONI SUL TRATTAMENTO AL PERSONALE ADIBITO ALLA VERIFICA
    • NON DEVE REGISTRARE ALCUN DATO PERSONALE RIFERIBILE AL SOGGETTO VERIFICATO
    • NON DEVE RICHIEDERE IL GREEN PASS AI MINORI DI 12 ANNI
    • NON DEVE RICHIEDERE IL GREEN PASS A CHI HA CERTIFICATO MEDICO DI ESENZIONE
      • DEVE MOSTRARE IL GREEN PASS
      • DEVE MOSTRARE UN DOCUMENTO DI IDENTITÀ
      • HA DIRITTO DI VISIONARE L’INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
      • PUÒ CHIEDERE DI VISIONARE L’AUTORIZZAZIONE CHE IL TITOLARE HA CONFERITO AL VERIFICATORE
      • ATTENZIONE NIENTE COPIA DEL GREEN PASS . Capita sempre più spesso che attività come ristoranti, palestre, associazioni, chiedono una copia del certificato verde da “archiviare” per non richiederlo tutte le volte. Ma no, non è possibile ed è la legge stessa legge a non consentirlo.

Cosa fare per adeguarsi al GDPR ?

Adempimenti necessari per essere GDPR Compliance al Regolamento (UE) 2016/679

Per la conformità al GDPR, enti ed organizzazioni devono configurare un c.d. «sistema privacy», che si evolve nel tempo, costituito dai seguenti componenti:

  1. Registro dei Trattamenti
  2. Informative
  3. Lettere di Designazione
  4. Procedure
  5. Registro Data Breach
  6. Analisi dei Rischi
  7. Privacy by Design e DPIA

L’applicazione del Regolamento Gdpr riguarda anche le attività produttive minori, considerate – da molti interessati – erroneamente escluse: quali ristoranti, centri estetici, parrucchieri, bar, officine meccaniche eccetera (come peraltro già era per il D.lgs. 196/2003).

Infatti, secondo quanto disposto dall’art. 2 del GDPR, il Regolamento “si applica al trattamento interamente o parzialmente automatizzato di dati personali e al trattamento non automatizzato di dati personali contenuti in un archivio o destinati a figurarvi” e, come esplicitato nel Considerando 14, ha come scopo “la protezione delle persone fisiche, a prescindere dalla nazionalità o dal luogo di residenza, in relazione al trattamento dei loro dati personali con esclusione dei dati personali relativi a persone giuridiche, in particolare imprese dotate di personalità giuridica, compresi il nome e la forma della persona giuridica e i suoi dati di contatto”.

I soggetti chiamati ad applicare il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sono dunque tutti coloro che esercitano un’attività commerciale o professionale, con esclusione quindi delle persone fisiche nell’ambito di attività a carattere esclusivamente personale o domestico.

Lavoriamo insieme per proteggere la privacy di tutti e non incorrere in sanzioni

FORMA IL TUO PERSONALE AL TRATTAMENTO DATI IN MODO CORRETTO, NOMINA GLI INCARICATI AL TRATTAMENTO, REDIGI UNA ADEGUATA INFORMATIVA PER DIMOSTRARE AI TUO CLIENTI LA TUA CORRETTEZZA NEL TRATTARE I LORO DATI PERSONALI.