Un caffè in cambio dei tuoi dati personali

Sembrerebbe una barzelletta, invece è  proprio quello che fa Shiru Cafe, una catena giapponese di caffetterie.  

Sono già 23 (e altre sei in costruzione), per la maggior parte in patria. Ma sono arrivate anche in India e negli Stati Uniti.

Queste caffetterie aprono solo nei campus universitari e si paga soltanto con dati per consentire alle imprese di pescare i talenti migliori.

Contanti, bancomat o dati? Le nostre informazioni personali sono moneta, cioè un mezzo per comprare e vendere. Lo sono diventati con le piattaforma online, ma adesso però, ci sono luoghi (fisici e non digitali) che applicano lo stesso principio: ti offro qualcosa gratis in cambio di informazioni.

Come funziona?

Shiru Cafe ti da da bere gratis in cambio dei tuoi dati: Nome, cognome, indirizzo, sesso, età, nazionalità, numero di telefono, e-mail.

Ma anche corsi di laurea frequentati, numero di matricola, anno accademico, anno di laurea previsto, interessi personali e professionali.

Gli studenti universitari non pagano nulla se decidono di consumare l’ordine nella caffetteria, sborsano un dollaro se invece optano per l’asporto. Perché più tempo passi al tavolo, più trascorri e navighi nel “sistema Shiru” e più informazioni sui tuoi gusti lasci come mancia.

Anche il personale dell’ateneo e i professori possono accedere, ma per loro il caffè costa sempre e comunque un dollaro. Perché i loro dati sono meno importanti.

Gli studenti, mentre sorseggiano il loro cappuccino barattato, ricevono informazioni che le imprese hanno concesso in esclusiva a Shiru Cafe.

Mentre il personale dell’Ateneo riceve una posizione privilegiata per intercettare i talenti, grazie a dati, ricerche ed eventi organizzati tra un espresso e un infuso.

Il vero obiettivo di Shiru Cafe infatti, è quello di mettere in contatto gli studenti con le aziende.

Ecco perché Shiru apre solo nei campus. Ecco perché i professori pagano e gli studenti no.

E la privacy?

La società infatti, sottolinea nelle note sul suo sito che non vende dati ma fa da intermediario e che la scelta di rinunciarvi è degli studenti stessi. Se le imprese stanno cercando una figura specifica, Shiru Cafe non pesca un solo studente ma indica alla compagnia le università dove cercarlo e propone di diventare sponsor.

Vuoi un ingegnere informatico? Sappiamo dove trovarlo ma devi offrire il caffè a tutti i suoi compagni.

Un vero e proprio mercato di dati personali dunque paragonabile ad un LinkedIn da bancone.

 

Fonte: Agi di Paolo Fiore.

Leggi l’articolo:  Shiru Cafe,il Linkedin-bar dove il conto si paga con i dati personali

 

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