Le minacce informatiche fanno paura alle aziende

Più del cambiamento climatico

Per la prima volta la minaccia informatica è il principale rischio percepito dalle aziende a livello mondiale. E’ quanto rileva il 9° sondaggio annuale di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) sui principali rischi aziendali, che ha avuto una partecipazione di più di 2.700 esperti provenienti da oltre 100 paesi.

Dunque, i rischi informatici (39% delle risposte) rappresentano il rischio aziendale maggiormente percepito a livello globale, facendo passare al secondo posto l’interruzione di attività (Business interruption, BI) con il 37% delle risposte.

La consapevolezza della minaccia informatica è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, spinta dalle aziende che si affidano sempre più ai dati e ai sistemi IT e da una serie di importanti incidenti. Sette anni fa si era classificata solo al 15° posto con appena il 6% delle risposte.

In Italia, i rischi maggiormente percepiti dalle aziende sono l’interruzione di attività, al primo posto con il 51% delle risposte, seguita dai rischi informatici (49%, in crescita rispetto al 38% del 2019). Al terzo posto il danno reputazionale o d’immagine (29%), che nell’ultimo anno ha scalato ben due posizioni superando le catastrofi naturali, quarte con il 20%.

“La preoccupazione per la perdita di reputazione o di valore del marchio è diventata critica, ed è entrata a far parte, per la prima volta, dei primi tre rischi in Italia. Tuttavia, le interruzioni del business e i rischi informatici rappresentano ancora le principali preoccupazioni delle aziende italiane“, afferma Nicola Mancino, ceo di AGCS Italia.

I più importanti rischi globali per il business nel 2020.

“I dati emersi dall’Allianz Risk Barometer 2020 evidenziano come il rischio informatico e il cambiamento climatico siano le due sfide più impegnative che le aziende dovranno affrontare nel nuovo decennio”, afferma Joachim Müller, ceo di AGCS.

I rischi informatici continuano a evolversi.

Le aziende si trovano ad affrontare rischi di violazioni di dati sempre più grandi e costose, un aumento del ransomware e degli incidenti di spoofing, così come la prospettiva di sanzioni pecuniarie o controversie legali in materia di privacy.

Gli incidenti stanno diventando sempre più significativi e le grandi aziende sono colpite da attacchi sempre più sofisticati e da ingenti richieste di estorsione. Cinque anni fa, una tipica richiesta di riscatto sarebbe stata di decine di migliaia di dollari, mentre ora può superare il milione di dollari”, afferma Marek Stanislawski, Deputy Global Head of Cyber, AGCS.

Per leggere l’articolo completo, visita la fonte: FederPrivacy