Possono spiarci dal nostro cellulare?

I nostri device sono veri e propri passepartout per spiarci e molto altro

Gli smartphone e i cellulari sono di fatto una estensione del nostro corpo e della nostra quotidianità. Sanno tutto di noi. Custodiscono tutta la nostra vita. I nostri dati, le nostre abitudini, le nostre confessioni, le nostre immagini, le nostre passioni e i nostri segreti anche quelli inconfessabili.

L’obsoleto e anacronistico diario segreto con il lucchetto è stato sostituito da questo strumento digitale. La differenza?

Il diario ci permetteva di esercitare il nostro libero arbitrio, di scegliere e di decidere cosa “registrare” della nostra vita, mettendo nero su bianco i nostri pensieri su quelle pagine custodite e protette da una piccolissima chiave di latta e preoccupandoci di nascondere lo stesso diario in luoghi sicuri dentro la nostra stanza.

I cellulari non ci danno la stessa libertà e non ci assicura la stessa privacy. Tutto è diventato e diventa “tracciato”. Gli smartphone registrano quello che facciamo; sul dispositivo o da qualche parte su Internet o nel cloud, c’è la nostra vita.

I nostri device sono veri e propri passepartout per spiarci e molto altro

Come?

La telecamera non è mai sicura

Qualche anno fa, all’ex direttore dell’FBI James Comey , era stato chiesto se coprisse o meno la sua telecamera del pc portatile. Lui ha puntualmente risposto: «Ci sono alcune cose sensate che dovresti fare… e questa è una di quelle». Beh, lo stesso vale per la fotocamera del nostro smartphone. I Criminal Hacker possono accedere alla fotocamera del nostro telefono, accenderla, scattare foto o registrare video.

Nel novembre 2019, Google stessa ha confermato che questo era un rischio per «centinaia di milioni di utenti di smartphone», dopo che era stata scoperta una vulnerabilità che permetteva ai Criminal Hacker di accedere alle fotocamere dei telefoni Android. Come se non bastasse, se i Criminal Hacker hanno deciso di prenderci di mira cercheranno di accedere alla nostra fotocamera inviandoci e-mail o messaggi di Phishing con un link o un file dannoso che, se cliccato, darà loro libero accesso.

Il microfono è sempre in ascolto?

L’idea che i nostri telefoni stiano ascoltando le nostre conversazioni è diventata un grande argomento negli ultimi anni, in particolare da quando assistenti “virtuali” come Siri o Google Assistant hanno iniziato prepotentemente a far parte della nostra quotidianità.

Il dubbio rimane sempre, come facciamo a essere sicuri che ascoltino solo quando interpellati?

Quello che sappiamo per certo è che non è molto difficile accedere al microfono di uno smartphone per ascoltare le conversazioni. Se si scarica un’app e si concede l’autorizzazione a utilizzare il proprio microfono, questa potrà accenderlo e ascoltarlo tutto il giorno.

Non è una novità che la maggior parte degli smartphone utilizzi il «meccanismo di autorizzazione» per determinare cosa gli utenti fare con le applicazioni scaricate.

Per esempio, può chiedere di concedere l’autorizzazione a foto, file o sistema prima di poter completare l’installazione sul telefono. Di conseguenza, questa autorizzazione consente a queste applicazioni di funzionare indipendentemente dal sistema operativo del telefono.

E questo problema ci porta subito al successivo …

App, veramente indispensabili?

Dal punto di vista della privacy, le app per gli smartphone sono un incubo.

Anche solo applicazioni “innocenti” come Facebook o WhatsApp hanno già avuto problemi in passato con il loro utilizzo spregiudicato dei nostri dati sensibili.

Se siamo così sfortunati da scaricare un’app che è stata progettata per rubare i nostri dati e venderli a terzi o peggio, spiarci; possiamo aspettarci ancora di peggio.

Il modo migliore per evitare violazioni della privacy da parte delle app per smartphone è quello di disattivare le nuove impostazioni non necessarie nelle impostazioni e di scaricarne il numero minimo e necessario.

Inoltre, è sempre consigliato scaricarne solo di affidabili, per ridurre al minimo le possibilità di finire con l’app dannosa sul nostro telefono.

Possono spiare la tastiera del nostro PC

Quando siamo davanti al nostro pc, sia in ufficio sia a casa, il nostro cellulare, probabilmente, non è mai troppo lontano, anzi. Non c’è neanche bisogno di dirlo, ma per comodità sarà sempre a portata di mano, proprio accanto alla nostra tastiera.

Una banalità certamente, ma avete mai pensato che tenere questi due dispositivi così importati l’uno vicino all’altro potrebbe essere pericoloso?

Per dimostrare come, i ricercatori della Georgia Tech University negli Stati Uniti hanno trasformato uno smartphone in una vera e propria “cimice” in grado di venire a conoscenza di ogni nostra pressione sui tasti della tastiera.

Stiamo parlando di password, e-mail, chat personali e non; tutto ciò che il nostro telefono può tranquillamente “origliare”.

E non si tratta, come potremmo pensare, di qualcosa che ha a che fare con il microfono o la telecamera dello Smartphone, anzi. È ancora più complesso.

Per portare a termine il loro esperimento i ricercatori hanno utilizzato un componente, presente in tutti i cellulari, di cui non tutti sono a conoscenza.

Si tratta dell’accelerometro. Si tratta di un tipo di sensore in grado di rilevare e misurare l’accelerazione subita dall’oggetto in cui è installato, nel caso dello smartphone è stato utilizzato nell’origine per rilevare l’orientamento del dispositivo verticale / orizzontale, il software degli smartphone può così adeguare la visuale automaticamente non appena utente ruota il dispositivo. I recenti sistemi operativi dotati di accelerometro supportano nuovi tipi di comandi come ad esempio, scuotere il dispositivo, dare dei colpetti in verticale, spostamento a destra, spostamento a sinistra al posto dei classici tasti rapidi in alcune applicazioni.

Come hanno fatto, allora, a sfruttare questo sensore?

Quando si digita sulla tastiera, l’accelerometro del nostro smartphone cattura le vibrazioni sfuggenti del tavolo su cui si trova il dispositivo. A seconda della distanza tra i tasti e del tempo che si preme, un sofisticato algoritmo matematico determina quali tasti stiamo premendo. I telefoni con livelli di sensibilità più avanzati dell’accelerometro come l’iPhone 4 – quindi non stiamo certo parlando degli “ultimissimi modelli” – possono facilmente “dire” quale testo si sta digitando con una precisione fino all’80%.

Come difendere il nostro cellulare e la nostra Privacy?

  1. Non lasciare mai incustodito il tuo smartphone;
  2. Proteggi sempre il tuo dispositivo con una password robuste o con sistemi di riconoscimento biometrico e imposta il blocco dello schermo;
  3. Effettua aggiornati gli aggiornamenti del sistema;
  4. Non scaricare App da store non ufficiali (quindi mai al di fuori di Google Play e iTunes);
  5. When scarichi una Applicazione verifica sempre quali sono le nuove necessarie;
  6. Non cliccare su link “strani” che possono arrivare da sms o messaggi di Whatsapp o dai social (possono essere malware);
  7. Cambia periodicamente le password dei tuoi profili social e adotta l’autenticazione a due fattori;
  8. Presta attenzione quando ci colleghiamo a WIFI pubblici e / o Free;
  9. Disattiva il servizio GPS (meglio anche la connessione WiFi e Bluetooth) quando non è necessario;
  10. Adotta strumenti di scansione e sicurezza per proteggere il tuo cellulare.

Gli attivisti della privacy hard-line possono suggerire che abbandonare del tutto gli smartphone è il passo migliore da fare per evitare invasioni della privacy.

Tuttavia, per la maggior parte di noi, questo sarebbe piuttosto impraticabile.

Come dice Gabriel García Márquez: «Tutti gli esseri umani hanno tre vite: pubblica, privata e segreta».

Adottando questi 10 semplici passi, il nostro privato e i nostri segreti saranno un po ‘più protetti…

FONTE UFFICIALE: Panorama