Accordo fatto. La prima scadenza dell’esterometro e l’ultima dello spesometro saranno prorogate al prossimo 30 aprile. L’annuncio è stato dato dal sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci (Lega), al termine di un tavolo tecnico per superare «le criticità relative alla concomitanza delle scadenze fiscali, come lamentato in questi giorni da molti operatori del settore». In pratica, professionisti e imprese avranno due mesi di tempo in più rispetto alla scadenza atttualmente fissata al 28 febbraio per effettuare i due adempimenti. L’esterometro riguarda i dati delle fatture da e verso l’estero che quindi non transitano dal canale dello Sdi (Sistema di interscambio) da cui passano tutte le fatture elettroniche tra “privati” obbligatorie dal 1° gennaio scorso. Lo spesometro, invece, riguarda i dati delle fatture dell’ultima parte del 2018 (secondo semestre o terzo trimestre), visto che l’adempimento va in soffitta proprio con il debutto dell’e-fattura dal 2019.

«Si è voluto diversificare la scadenza dei termini per gli adempimenti relativi a esterometro e spesometro da quelli relativi alle comunicazioni Iva ed alla fatturazione elettronica. Ciò per dare maggior respiro e tranquillità nelle operazioni agli addetti», ha spiegato il sottosegretario Bitonci. Quindi per il momento resta ferma la scadenza del 28 febbraio per le comunicazioni dei dati delle liquidazioni Iva dell’ultimo trimestre 2018. Così come non dovrebbe esserci un’ulteriore estensione per la moratoria delle sanzioni sulla fattura elettronica. Il 18 febbraio scade, infatti, il termine per i contribuenti Iva mensili per inviare allo Sdi le fatture elettroniche relative al mese di gennaio senza incorrere in sanzioni. Del resto una simile misura – chiesta a gran voce dal Consiglio nazionale dei commercialisti – avrebbe richiesto una norma di legge vera e propria.

Mentre per la proroga di esterometro e spesometro dovrebbe bastare un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottare su proposta del ministero dell’Economia.

 

articolo di Marco Mobili e Giovanni Parente,

Fonte: Sole 24 ore